03/07/13

UNGHIATE

Direi che posso dirlo senza tabù, come da promessa (nomen omen): ho delle mani che fanno schifo. O meglio di per sé sono anche delle mani carine: dita lunghe, poche macchie nonostante l’età, mi manca l’articolazione del pollice (un amico ortopedico mi ha detto che l’umanità si divide in due: chi ce l’ha e chi non ce l’ha questa articolazione) quindi io quando devo indicare il numero quattro abbasso l’anulare e sembra che stia facendo le corna. Ho ereditato questa mancanza da mia nonna, sembra sia genetica. Non è un gran handicap, non sapevo nemmeno che si potesse piegare il pollice finché qualcuno me lo ha fatto notare. Ma non cianciamo che come al solito mi perdo via nei meandri dei discorsi che non c’entrano nulla. Sulle mani ci stanno le unghie. E le mie sono orrende. Anche quelle dei piedi, per inciso.

Da che mi ricordo le ho sempre sgranocchiate, con grande piacere. Mia madre (che se le mangiava fino alla falange) ha fatto di tutto per farmi cambiare abitudine. Dal liquidino amaro che faceva veramente schifo ma non mi ha mai fermata, ai guantini bianchi che erano scomodissimi per scrivere visto che la stilo scivolava via. Mi è sempre piaciuto starmene con le mani in bocca. E tutt’ora è atteggiamento irrinunciabile quando leggo o guardo la tivù. Fa un po’ schifo, lo so, ma non posso farne a meno. Spiegazione psicologica: forse voglio autoeliminarmi mangiandomi, forse voglio sbranarmi prima che lo faccia qualcun altro così, giusto per essere sempre padrona della mia sorte. In realtà è che ho un buon sapore, mi piace mangiare sbocconcellare pezzettini di Michi. E non c’è bisogno di cucinarmi: sono buona così, al naturale. Come il sushi. Questa lunga premessa per spiegare perché non ho mai messo lo smalto: non me lo posso proprio permettere. E, detto fra di noi, mi fa anche un po’ schifo. Tanto per iniziare leggetevi la definizione di unghia sul dizionario. Io ho aperto a pag. 1906 il mio Zingarelli (anno 1996) e così scrive: Unghia (si può dire anche ogna, ugna o ungola, che orrore), produzione cornea lamellare, caratteristica dei Vertebrati terrestri, che riveste l’estremità distale del dito e ha compiti di protezione, appoggio, difesa e offesa, a seconda della specie animale che si considera. C’è anche un’unghia ippocratica (allargata e abnormemente convessa). Ad artiglio (adunca e appuntita). Vedete che faccio bene a eliminarle? Sono oggetti orrendi. Poi non sapevo che l’unghia dello scalpello fosse il suo taglio, quella dell’ancora un uncino, quella dei fiori la parte decolorata del petalo all’attaccatura con il talamo, quella dei libri la sporgenza della copertina…
Così, tornando alle unghie delle mani, escludo le mie dal discorso che segue. Si dirà che odio la mania dei nails per invidia. I nails erano i cosiddetti in gergo centri estetici per mani che impazzavano a New York e qui non c’erano ancora. Le amiche americane ci passavano le ore almeno una volta la settimana. E a me venivano sempre in  mente le manicure dei barbieri, signorine che passavano la loro vita a curare le mani maschili nella tana del lupo. Ora anche da noi impazzano i Nail’s Studios o Nail Lab e via dicendo. Su internet basta cliccare e-nailstore.com per rendersi conto della follia: se entro nella spirale delle unghie colorate non ne esci più. Tornando al concetto di invidia, certo che vorrei avere belle unghie, ma non è la mia storia (mi strappo persino quelle dei piedi). E a me piacciono di colore naturale (mi sfogo con i rossetti).
Trovo orrende certe unghie color salvia grigio verde che sembra che ti sia schiacciata le dita nella portiera della macchina. Per non parlare di quelle nere, molto dark (hanno di buono che puoi non lavarti le mani per settimane e nessuno se ne accorge), o blu livido. Sarò noiosa, ma se smalto deve essere che sia rosso, anche scuro, ma red. Vi sembra serio parlare con una che ha le unghie gialle o turchesi? Magari di dieci colori diversi. Le più tremende sono quelle che si fanno i disegnini sulle unghie. Tanto per incominciare per farci stare un disegno completo bisogna che le suddette unghie siano lunghissime, e già fanno orrore.
Le trovo bellissime solo sulle donne di colore perché solo loro riescono a stare bene con certe cose (le stampe africane, per esempio, i capelli rasta o rasati). Su di loro tutto è plausibile, su di noi no. Non chiedetemi perché: è che sono loro la razza eletta (corrono più veloci di tutti, non servono altre spiegazioni) quindi possono permettersi di vestirsi come gli pare. E di dipingersi le unghie come vogliono.
E non sono tremendi quegli smalti che si chiamano Magnetic? L'effetto è un metallico cangiante, sembra la corazza (credo si dica esoscheletro) di certi insetti. E' come andare in giro con dieci ( o venti se si considerano anche i piedi) scarafaggi sulle dita. Che schifo. Un'altra cosa: non sopporto mani sì e piedi no o viceversa: se smalto deve essere, allora che sia totale. E tutto dello stesso colore. Ottimo osservatorio sono i tram e gli autobus: inevitabile che ti caschi l'occhio sulle mani aggrappate ai tubi salvavita. E noto con orrore la moda delle unghie lunghe tagliate quadrate con la punta bianca.

Detto questo vi sarete convinti che non sono affatto invidiosa delle unghie stracurate fino all'ossessione. Mi sembra una gran perdita di tempo, anche se per molte il gesto della pittura è molto rilassante, come tagliare la verdura o sgranare i piselli. A me, rimanendo in ambito faccende domestiche, piace lavare i piatti. E immagino che questa buona azione sia assolutamente deleteria al fine di avere belle mani.

Ps: mi hanno sempre fatto ridere le scene di film in cui lei seduta sul letto o alla scrivania si smalta le unghie (magari di rosa). E mi dispiace che per indicare una donna sciocchina la si sia sempre ritratta mentre si dipingeva le unghie, dei piedi però, o con la limetta in mano e la cornetta del telefono fra spalla e orecchio. Chissà perché.

1 commento:

  1. roba da non credere, ho comperato un litro e mezzo di solvente, e mi sento davvero meglio, grazie michi

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